Nel definire un approccio pragmatico per l’adozione del modello cloud da parte delle PA, considerando gli investimenti già fatti per il consolidamento e la virtualizzazione dei proprio data center, possiamo identificare i seguenti percorsi: - grandi enti che si propongono in qualità di cloud provider per sé stessi e per altre PA; - piccoli enti che si configurano esclusivamente come cloud consumer, acquistando servizi dai cloud provider. In realtà, questi due scenari appartengono ad una complessa tassonomia dei servizi cloud all’interno della pubblica amministrazioni riassunta nella figura seguente, ricavata da [GART10]. Nella figura, i diversi modelli organizzativi del cloud nella pubblica amministrazione sono classificati secondo le due dimensioni della proprietà del servizio e dell’accesso al servizio.
Dal punto di vista delle PA che si propongono come fornitori di servizi cloud, il percorso di adozione dovrà preliminarmente prevedere il completamento dei processi di consolidamento e di virtualizzazione delle proprie infrastrutture, estendendola anche alle applicazioni critiche. Ciò consentirà di ottenere il massimo valore aggiunto dalla condivisione delle risorse, introducendo i vantaggi di scalabilità e flessibilità propri di un cloud provider. Successivamente potranno essere introdotti gli ulteriori livelli di automazione e governance richiesti in un cloud. D’altro canto l’adozione del cloud come modello di fruizione dell’IT ha un notevole impatto sia sulle modalità operative di conduzione di un data center (governance) sia sulle infrastrutture IT (sistemi, network e storage area network).