La diffusione del modello cloud può avere importanti conseguenze a livello macroeconomico, cioè sull’economia nel suo complesso, come peraltro è accaduto per le infrastrutture delle telecomunicazioni, il cui impatto è stato descritto attraverso specifici modelli econometrici. Attraverso il cloud computing, le pubbliche amministrazioni e le imprese sono in grado di noleggiare capacità computazionale (sia hardware che software con elevati livelli di servizio) e capacità di storage da un service provider e pagare su domanda, come già in uso per altri servizi (per esempio la distribuzione dell’energia elettrica). Questo ha un profondo impatto sulla struttura dei costi per tutti i soggetti che impiegano hardware e software, e quindi porta a cruciali conseguenze su:

nascita di imprese ed aumento del prodotto nazionale sulle performance macroeconomiche;

creazione di lavoro in tutte le industrie e riallocazione del lavoro nel settore ICT

impatto sui conti della finanza pubblica, attraverso l’impatto diretto sulla spesa del settore pubblico e su quello indiretto delle entrate fiscali

Una descrizione quantitativa di questi tre aspetti con riferimento all’economia dei paesi europei è stata fornita in attraverso uno specifico modello econometrico. Il primo risultato del modello è che il cloud computing può creare alcune centinaia di migliaia di nuove piccole imprese in Europa, e in particolare nel nostro Paese, con un impatto significativo sull’occupazione e sulla riduzione del tasso di disoccupazione di qualche punto decimale. L’impatto netto risultante sull’occupazione deriva dal rapporto stimato di 8:1 tra nuovi lavori che si creano in tutti i settori e lavori di tipo tradizionale persi nel settore ICT. Questo comporta che il problema della riallocazione del lavoro all’interno dei 14 dipartimenti o nei dipartimenti IT dei settori collegati risulta limitato. Il secondo risultato del modello è l’impatto sulla crescita del PIL è compreso fra lo 0,05% e lo 0,3%. Perciò, l’introduzione del cloud computing che già di per sé porta ad una riduzione dei costi, può avere un non trascurabile ulteriore impatto positivo sulla finanza pubblica che va al di là della semplice riduzione del costo del settore pubblico. Questo accade perché la finanza pubblica beneficia da un lato dalla riduzione dei costi, e dall’altro lato dalle entrate fiscali derivanti dalla crescita delle attività economiche e dalla creazione di nuove imprese private e dei relativi posti di lavoro.